Spaghetti al nero di seppia con crema di zafferano

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INGREDIENTI

  • 200 g di spaghetti al nero di seppia
  • 1 bustina di zafferano 3cuochi
  • 1/2 scalogno
  • 2 cucchiai di panna
  • 1 carota
  • 2 gambi di sedano
  • 1 cipolla
  • 250 g di gamberetti
  • 6 gamberi
  • 15 mazzancolle
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • q.b. olio evo
  • q.b. prezzemolo
  • q.b. sale

Il nero di seppia è una sostanza che viene prodotta e rilasciata dalle seppie e da altri cefalopodi come difesa contro i predatori. Si tratta di un liquido scuro e denso, composto da melanina e altre molecole. Questa sostanza ha la capacità di colorare e insaporire i piatti a base di pesce e di pasta. In passato lo si usava come inchiostro, oggi viene perlopiù usato in cucina.

L’uso del nero di seppia per cucinare ha origini antiche e si ritrova in diverse culture gastronomiche. Già gli antichi Greci e Romani lo utilizzavano per preparare salse e condimenti, come il garum, una salsa di pesce fermentato – soprattutto scarti e interiora – molto apprezzata nell’antichità. Nel Medioevo, il nero di seppia veniva usato anche come colorante per diverse pietanze, per creare suggestivi effetti cromatici e decorativi.

In Italia, una delle prime testimonianze dell’uso del nero di seppia nella pasta si trova nel libro “De honesta voluptate et valetudine” di Bartolomeo Platina, scritto nel XV secolo, dove si descrive una ricetta simile alle tagliatelle al nero di seppia. Nel corso dei secoli, il nero di seppia è stato valorizzato soprattutto nella cucina marinara, quindi nelle regioni costiere, dove era più semplice reperire le seppie fresche. Tra le ricette più famose, al giorno d’oggi, ci sono i risotti al nero di seppia, tipici della cucina veneziana e ligure, le seppie in umido al nero, tipiche della cucina napoletana e siciliana e le polpette al nero di seppia, tipiche della cucina pugliese.

Il nero di seppia può essere usato sia come ingrediente nella preparazione della pasta, ad esempio i ravioli al nero di seppia ripieni di merluzzo e Zafferano 3 Cuochi, sia come condimento per la pasta già cotta. In entrambi i casi, il risultato è una pasta dal sapore intenso e dal colore caratteristico. Ciò è evidente soprattutto quando si utilizzano i formati di pasta lunga – dagli scialatielli alle linguine, senza dimenticare ovviamente gli spaghetti – come in questa ricetta. L’effetto è davvero scenografico, perfetto per uno scatto da condividere sui social media.

PREPARAZIONE

  1. Per il condimento, ungete la padella con un filo d’olio, sminuzzate uno scalogno e soffriggetelo.
  2. Aggiungete il prezzemolo tritato e metà quantità di gamberetti, gamberi e mazzancolle, poi lasciate rosolare per qualche minuto, aggiungendo il vino bianco e lasciandolo sfumare.
  3. Per la crema, prendete una pentola per fare un brodo vegetale utilizzando due litri d’acqua, la carota, il sedano e la cipolla ed eventualmente anche le teste dei gamberi per insaporire, portate a bollore, dopodiché abbassate leggermente la fiamma e lasciate cuocere per mezz’ora.
  4. Aggiungete quindi i gamberetti e gamberi restanti e lasciateli cuocere nel brodo per 5 minuti. Una volta cotti i gamberi, scolateli e sminuzzateli col frullatore ad immersione.
  5. Aggiungete 2 cucchiai di panna, lo zafferano sciolto in poco brodo, un filo d’olio. Frullate nuovamente aggiungendo poco brodo alla volta, fino ad ottenere un composto omogeneo e non troppo liquido, aggiustate di sale e lasciate riposare.
  6. Nel frattempo, in un’altra pentola portate ad ebollizione l’acqua e versateci la pasta.
  7. Scolatela al dente e mescolatela al condimento in padella, poi aggiungete la crema di zafferano, amalgamate bene e servite.

3 Cuochi Consiglia

Il nero di seppia conferisce agli spaghetti – oltre alla tipica tonalità scura – un sapore intenso e salmastro che si sposa bene con la dolcezza e il profumo della crema di zafferano. Per questo motivo, il vino ideale da sorseggiare con questo piatto dovrebbe essere bianco, secco, fresco e minerale, in grado di contrastare la sapidità del piatto e di rinfrescare la bocca.

Una scelta classica è il Vermentino, ligure o sardo, che si abbina bene in genere con i piatti a base di pesce e di crostacei, e può valorizzare la delicatezza della crema di zafferano. Un’altra valida opzione è il Greco di Tufo, un vino campano elegante e strutturato, che si abbina bene con i piatti ricchi e saporiti, come gli spaghetti al nero di seppia.

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Lo Sapevi Che

Lo zafferano non aggiunge nemmeno un grammo di grasso ai vostri piatti! Una bustina di Zafferano 3 Cuochi da 0,15 g contiene infatti solo 0,0087 g di grassi!

Lo Sapevi Che

Il profumo inconfondibile di Zafferano 3 Cuochi è dato dal safranale, sostanza contenuta negli stimmi del fiore, perfettamente bilanciato con il suo sapore delicato e il suo colore intenso.

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