E' COMINCIATA LA RACCOLTA DELLO ZAFFERANO, IL "RE DELLE SPEZIE" CHE VANTA PIU' TENTATIVI DI IMITAZIONE.
Approfittiamo del periodo della raccolta per sfatare alcuni falsi miti sullo zafferano come, ad esempio, che i pistilli siano più pregiati della polvere.
Il periodo dell'anno che va da settembre a novembre è il momento in cui le piantagioni di zafferano sparse per il mondo si tingono di viola e rosso, i colori del fiore di zafferano. La raccolta comincia quando il caldo estivo diminuisce, quindi il suo inizio può variare da paese a paese a seconda del clima. La produzione si concentra per la maggior parte in Iran, India, Kashmir, ma anche in Marocco, Grecia e Spagna. In Italia le piantagioni si trovano principalmente in Abruzzo e Sardegna. Ovunque, comunque, la raccolta dura circa 25 giorni e deve avvenire sempre nelle prime ore del mattino e al tramonto quando i fiori viola dello zafferano si schiudono e i loro pistilli rosso vivo sono pronti per essere staccati a mano, per essere essiccati e sterilizzati in appositi forni.
Al termine della raccolta vengono prodotte le 200 tonnellate annue che corrispondono al totale della produzione mondiale media di zafferano. Pensate che per ottenere tale quantitativo è necessario raccogliere circa 30 miliardi di fiori! Questo dato, più di ogni altra cosa, può far capire quanto sia laboriosa e faticosa la produzione del cosiddetto, non a caso, "oro rosso".
Oltre all'artigianalità che caratterizza la raccolta e la lavorazione dello zafferano, non tutti sanno che i terreni in cui vengono posti i bulbi devono essere concimati naturalmente senza ricorrere a fertilizzanti, pesticidi e altre sostanze chimiche che altererebbero le caratteristiche organolettiche del prodotto.
Ecco perché lo zafferano è un prodotto così pregiato da vantare innumerevoli tentativi di imitazione. Tuttavia sul suo costo non si può barare. Un prezzo troppo basso nasconde certamente spiacevoli sorprese, come ad esempio l'utilizzo di spezie meno pregiate all'interno della stessa bustina. Inoltre, al contrario di quanto si crede, scegliere i pistilli, peraltro ben più complicati da usare, non mette al riparo da brutte sorprese. Spesso, infatti, pistilli vecchi e biancastri, quindi senza sapore, vengono trattati per essere riportati all'originario colore rosso vivo. A tutela dei consumatori italiani esiste una legge (Regio Decreto n° 2217 del 1936) che vieta di confezionare con il nome di "zafferano" qualcosa che non sia la parte apicale dello zafferano stesso. Se si scelgono marche note, presenti da tanti anni sul mercato, si può essere certi che nella bustina sia presente esclusivamente una miscela di zafferani della migliore qualità che variano in base alle coltivazioni e ai tipi di terreno utilizzati. E la riprova migliore di questo sono il sapore, il colore e la resa di quel prodotto. Potete essere certi, infatti, che basterà un piccolo quantitativo di quella bustina per donare ai vostri piatti tutto il gusto e il colore del vero zafferano. In due parole: Quello buono!
"Pranza in giallo": Una gustosa “indagine” sullo zafferano
Alla scoperta delle virtù e della versatilità in cucina dello zafferano in uno stuzzicante appuntamento organizzato da Olio Carli in collaborazione con Zafferano 3 Cuochi e lo chef Augusto Celata.
“Pranza in giallo” potrebbe far pensare all'ennesima indagine della Signora in giallo Angela Lansbury, però visto che si tratta di un evento che si svolge all'ora di pranzo presso l'Emporio Carli di Imperia è certo che questa inchiesta avrà risvolti decisamente appetitosi.“Pranza in giallo”, infatti, è un corso di cucina dedicato al contributo di colore, sapore e aroma dello zafferano alla realizzazione di piatti ricchi di gusto e fantasia. Al di là dell'inconfondibile nota di colore conferita al risotto allo zafferano della cucina lombarda, c'è molto altro di buono da scoprire sullo zafferano, spezia regale per antonomasia ottenuta dagli stigmi del fiore di Crocus sativus.
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